Le chiamavano BOOM
TOWN, nel vecchio west sorgevano all’improvviso laddove
si scopriva una vena aurifera; brulicavano di vita per un
paio d’anni finché , una volta esaurito il filone, venivano abbandonate trasformandosi con la stessa rapidità
con cui erano apparse in GHOST TOWN, ammassi di
catapecchie abitate solo da serpenti e coyotes dove di
quando in quando trovavano riparo desperados in fuga…
La storia che sto per
raccontare si svolge in una Boom Town un po’
particolare, lontano dal vecchio west sia come tempo che
come spazio ma che del West rievoca il sapore e lo
spirito.
Ha vissuto per poco più
di una settimana ma con un’intensità tale che se ne
sono narrate le vicende in tutto il mondo; è rimasta una
città senza nome di cui tutti però conoscono la pur
breve esistenza, di cui tutti hanno parlato per un pezzo,
di cui tutti coloro che ci sono stati conservano un
ricordo entusiasmante ancorché segnato da fatica o
disagi….. : era la città dove si è svolto il 4°
campionato Europeo di Cowboy Action Shooting, il DAYS OF
TRUTH 2007 .
Se arrivando da fuori
chiedevi a qualcuno indicazioni per arrivare alla cava
Florio&Felce in località Quaera –Ciliverghe a
Molinetto di Mazzano in provincia di Brescia (Italia)
erano più le possibilità di essere preso per un evaso
dal manicomio che di ricevere informazioni; se invece
chiedevi del campo di tiro dell’Interforze Shooting Club
, pur necessitando dell’ausilio di un dizionario
Bresciano-Italiano ricevevi indicazioni chiarissime che ti
conducevano sul posto in men che non si dica e appena ti
affacciavi da sopra la rampa di accesso, delimitata da una
fila di bandiere, lo spettacolo ti lasciava senza fiato…
Ma andiamo per ordine.
Tutto era
cominciato circa un anno prima quando alla fine del 3°
DoT in
Germania Arizona Tom aveva ventilato a Master Rino la
possibilità di organizzare il 4° proprio in Italia. La
cosa fu portata all’attenzione del Consiglio OWSS che la
valutò positivamente vedendo in ciò una imperdibile
opportunità di crescita del Cowboy Action Shooting in
Italia.
Il
lavoro da fare era enorme, sia sotto il profilo tecnico
che quello umano: trovare la località più adatta,
costruire ex novo tutta l’attrezzatura necessaria,
intessere rapporti ancora più stretti con la SASS
americana, formare sia con corsi che sul campo numerosi
SASS Range Officiers, allestire un ufficio virtuale per
raccogliere iscrizioni, informare i media, organizzare la
logistica.
La
gente c’era, quasi tutti alla loro prima esperienza del
genere in assoluto ma stimolati da un entusiasmo e da una
buona volontà di un livello decisamente superiore.
Guardian
Angel fu incaricato del lavoro d’ufficio: raccogliere
iscrizioni, mandare certificati, aggiornare le liste,
rispondere ai tanti che chiedevano info di ogni genere
nonché, successivamente, gestire le registrazioni e l’info
point al
campo coadiuvato da Dee Dee Dolly.
Master
Rino e Alchimista contattarono i vertici SASS durante la
Convention di Las Vegas gettando le basi per quello che
meno di due mesi dopo, allo Shot Show di Orlando, sarebbe
stato il primo grande riconoscimento per il lavoro svolto
dalla OWSS: il riconoscimento dello status di SASS
Italia!!
Ciò
significava l’ingresso della OWSS fra le grandi
associazioni di CAS nel mondo con la possibilità di
ricevere dalla stessa SASS aiuto e know-how per poter
progredire in tempi rapidi verso il top a livello
organizzativo e partecipativo del CAS in Italia. Segno
tangibile di ciò il logo SASS-SANCTIONED che campeggiava
in tutte le forme con cui il DoT 2007 veniva promosso, ad
indicare il riconoscimento come OFFICIAL SASS MATCH dello
stesso.
Insieme
ad Arizona Tom intanto, Master Rino e Alchimista avevano
effettuato dei sopralluoghi nelle diverse strutture di
tiro che potevano avere caratteristiche idonee per
ospitare la manifestazione: la scelta , come avrete
intuito, cadde sul campo di Mazzano dove” si potranno
organizzare ben 16 stages” disse Arizona Tom.
Se
teniamo presente che il MONDIALE di CAS , cioè l’END OF
TRAIL che si tiene a Giugno in New Mexico ha un massimo di
12 stages si può ben capire che l’idea di base era
quella di offrire ai tiratori un evento a dir poco
eccezionale se non addirittura di stabilire un nuovo
standard per le gare internazionali di CAS, almeno in Europa.
La
progettazione degli stages fu affidata a Martex, dalla
provata esperienza, che con l’ausilio dei consigli
ricevuti negli States realizzò degli stages semplici ma
impegnativi allo stesso tempo, privi di trappole, ideali
per soddisfare sia il tiratore di lunga data che il quasi
neofita. Date le sue conoscenze nell’ambiente del tiro
Italiano e il suo status di Presidente OWSS Martex non
tardò a coinvolgere nell’avventura tutto il gotha dei
produttori di repliche
italiani dando così a chi veniva a visitare la
nostra BOOM TOWN il modo di lustrarsi gli occhi ammirando
da vicino i “ferri da tiro” che tanto hanno fatto
sognare chi è cresciuto a pane e Tex negli ultimi
cinquant’anni .
Bill
Masterson ha svolto un lavoro per cui ogni aggettivo
risulterebbe riduttivo occupandosi in prima persona
dell’allestimento del grande tendone multifunzione (
saloon, ristorante, sala da ballo ecc ecc..) che colpiva
il visitatore dalla sommità della rampa, procurando i
bagni chimici che disseminati per il campo erano sempre
disponibili, costruendo tutte le scenografie che
impreziosivano gli stages e, magistralmente dipinte da
Virginia West, Tomboy Jeky, Pearl Hart e anche in minima
parte da Dee Dee Dolly,
contribuivano a creare quell’atmosfera che tanto
ha fatto piacere a tutti i convenuti.
Bandito
si è occupato dei bersagli: 150 piastre di acciaio con
relativi supporti a forma di omino, mezzobusto con
cappello, testa con cappello, lapide, bisonte, carte da
poker…. Se accreditiamo ogni piastra di un minimo di 30
kg , supporto escluso, possiamo almeno immaginare quanta
fatica c’è voluta a maneggiarli nonostante Master Rino
gli abbia dato un valido aiuto.
Lo
scoring è stata un’altra brutta gatta da pelare ma
Flying Sue, Marshall S.Gardiner e lo Sheriffone Pat
Garrett ci sono riusciti mettendo alla frusta la rete di
computer allestita per la bisogna .
Il
sabato precedente la settimana di gara si sono cominciati
a registrare i primi arrivi, molti dei quali prendevano
posto nell’accampamento ( forse l’unico vero motivo di
disagio a causa del nubifragio che lo ha ridotto in una
pozza di fango profonda 30 cm e alcune sgradite
“visite” nottetempo fra domenica e lunedì che pur non
avendo fatto danni hanno comunque infastidito i tiratori
).
Da
lunedì i primi warm up per permettere a tutti di prendere
confidenza con il campo e anche con le armi messe a
disposizione dagli sponsor principali.
Il
Martedì sera la commovente cerimonia dell’apertura
dell’evento con la sfilata delle bandiere che, entrando
dal fondo del tendone, andavano a disporsi a ventaglio
davanti al palco fra gli applausi di tutti i presenti
seguita poi dal discorso di introduzione di Arizona Tom,
in inglese e tedesco, tradotta in italiano da Alchimista e
in francese da Kodiak Al.
Ospite
d’onore il Presidente della SASS americana U.S.Grant che
con voce rotta da viva emozione ha salutato i presenti
ringraziandoli per essere venuti e auspicando una buona
riuscita dell’evento e un radioso futuro per il CAS in
Europa
Il
mercoledì con la benedizione del Parroco di Molinetto
hanno avuto il via ufficiale i giochi per i quali erano
venuti tiratori da tutta Europa; c’erano
Svedesi,Finlandesi, Olandesi, Danesi, Tedeschi, Cecki,
Slovacchi, Serbi, Croati, Austriaci, Ungheresi,
Lussemburghesi, Francesi, Polacchi, Britannici, Italiani
(ovviamente) e una “delegazione” Statunitense
capeggiata appunto da U.S. Grant che è stato tra
l’altro l’unico a sparare con armi che non facevano
parte dei set preparati
per i noleggiatori ma erano state messe a disposizione da
singoli tiratori : Alchimista per le due SAA in .45
Guardian Angel per il leva mod’73 in .45 e Marshal
S.Gardiner per il ’97 in 12.
Si
era previsto di sparare nei quattro giorni di gara dalle 8
di mattina fino alle 13 e poi concedere il pomeriggio per
poter gustare anche delle numerose opportunità che le
località turistiche attorno al campo offrivano e poter
così disputare l’intero DoT nel più completo relax.
Motivatissimi,
i tiratori si presentavano al mattino sulle linee di tiro
dando prova di completo controllo del gioco e delle sue
norme di sicurezza non senza concedersi il gusto dello
scherzo reciproco o di presentarsi in abbigliamento
alquanto “particolare”. Gli stages si svolgevano in
maniera fluida anche grazie all’esperienza dei RO
incaricati come posse leaders e molti erano quelli che ben
prima delle 13 erano già con le gambe sotto il tavolo a
godersi la fantastica cucina ( e non solo) del servizio di
catering mentre
ancora da alcune baie si levavano inequivocabili fumate
accompagnate da tonfi sordi a testimonianza che la polvere
nera, lungi da essere esclusivamente retaggio del passato,
piace ancora a molti.
C’era
anche un'altra cosa che preoccupava gli organizzatori del
DoT : la miriade di leggi che nei singoli stati europei
regola l’uso delle armi da fuoco rendeva necessario
creare una sorta di entità sopranazionale che potesse
porsi come interlocutore privilegiato nei confronti dei
singoli governi per perorare la causa dei tiratori
sportivi ( non solo quelli che praticano il CAS) che
necessitano di viaggiare per l’Europa con le proprie
armi al seguito per poter partecipare alle competizioni
internazionali.
Numerosi
erano stati i tentativi fino ad allora fatti per mettere
d’accordo tutti ma sempre
erano emersi dubbi e perplessità circa una
eventuale leadership
che molti credevano essere già stata assegnata a
qualcuno che ai loro occhi non sembrava all’altezza.
Un
ennesimo tentativo di mettere le fondamenta di questa
“entità” era stato organizzato da Busted Arrow
e Kodiak Al già il mercoledì pomeriggio ma con
scarsi risultati: non si riusciva a superare lo scoglio
leadership.
Finalmente
il sabato pomeriggio sotto il patrocinio di U.S. Grant una
nuova riunione fu convocata e la paterna pazienza del
vecchio uomo del West riuscì dove prima altri avevano
fallito: si erano finalmente creati i presupposti per la
nascita di SASS Europa.
Man
mano che le giornate volgevano al tramonto si notava il
ritorno al campo di molte persone, tutte vestite molto
eleganti, le signore in particolare sfoggiavano quegli
abiti di fine ‘800 dai corpetti attillati e dalle ampie
e lunghe gonne di quell’eleganza raffinata che la
“haute couture” degli inizi del 21° secolo non
sarebbe mai riuscita ad esprimere. Gli uomini non
disdegnavano le uniformi militari di gran gala , belli,
impettiti, con ampio sfoggio di baffoni alla Buffalo Bill
…
Una
breve (ma mica tanto poi) coda al banco della ristorazione
per procurare la cena e poi fra un boccone e l’altro
chiacchiere e risate finché il DJ non chiamava tutti a
raccolta sulla pista da ballo e un insegnante mostrava, a
chi volesse provare, come muoversi al ritmo della musica
country .
Balli
e bevute si protraevano fino a notte inoltrata finché la
stanchezza della giornata non aveva il sopravvento e
riportava tutti in branda.
Il
sabato sera nonostante la festa delle premiazioni ( Ray
Heartless si riconfermava indiscusso campione europeo ),
la musica live, la lotteria, la cena ancor più eccellente
, la sfilata di tanti bellissimi costumi dei tempi andati,
il generale senso di malinconia era tangibile: un’altra
meravigliosa esperienza era all’epilogo e l’uscita dal
tendone della bandiera Italiana in mano a Martex ne era
l’emblema.
Per
quanti avevano ritrovato vecchi amici, fatto nuove
amicizie, si erano arricchiti di un’esperienza nuova, si
erano divertiti e, perché no, anche se per poco, erano
tornati bambini era il momento di tornare a casa.
Soddisfazione
e stanchezza è quanto si leggeva negli occhi e nella voce
di quanti, soprattutto in maniera anonima, non
appariscente, dietro le quinte, hanno contribuito a questo
evento tanto importante quanto effimero di cui non si
troverà mai traccia sui libri di storia.
Se
andate al campo di Mazzano adesso non troverete nulla a
testimonianza di quanto è successo in quella settimana,
non un gazebo, non un bersaglio, non un bagno chimico,
nessuna traccia dell’accampamento…. Tutto ciò che
resta sono le migliaia di foto scattate, i filmini di
aveva una handycam, qualche badge dimenticato in un
cassetto dell’ufficio; ma se provate a chiedere a chi
c’era e quella settimana l’ha vissuta allora nei suoi
racconti potrete sentire l’emozione di chi ha vissuto
un’esperienza fuori dal comune, straordinaria esperienza
di tiro e amicizia , di fatica e di gratificazione, di
Cowboy Action Shooting in the Spirit of the Game nel senso
più ampio del temine.
Una
BOOM TOWN senza nome lì a Mazzano….
Ma se volete potete chiamarla DOT 2007 .
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